"Quando morir mi parve unico scampo". Il trauma della guerra nella poesia di Clemente Rebora.
Palabras clave:
Clemente Rebora, poesía, epistolario, memorias de guerraResumen
La necesidad de escribir, además de un modo de salvaguardar la memoria individual o colectiva, es una exigencia catártica opuesta al silencio más indecible. Los cánones artísticos y literarios entonces se convierten en un espacio para la verdad. En esta contribución en particular se apela a la experiencia bélica del poeta italiano Clemente Rebora, quien combatió en la Primera Guerra Mundial, durante la cual expuso a lo largo de un íntimo y expresivo epistolario su ambivalente postura ante el trauma. Trincheras, hospitales y manicomios completan el recorrido de los recuerdos y reflexiones de Rebora, quien al mismo tiempo compuso una obra poética que, a la par de su epistolario, ofrecen un contrapunto de creación y biografía.
Abstract
The need to write, in addition to a way of safeguarding individual or collective memory, is a cathartic requirement opposed to the most unspeakable silence. The artistic and literary canons become then a place for expressing the truth. In this particular contribution, the author refers to the experience of the Italian poet Clemente Rebora, who fought in the First World War, during which he expressed his ambivalent attitude towards trauma through an intimate and sensitive set of letters. Trenches, hospitals, and asylums complete the path of his memories and reflections. At the same time, along with his correspondence, Rebora composed a poetic work that offers a counterpoint between creation and biography.
Descargas
Citas
ANTELME, ROBERT. 1978. L’Espèce humaine. Paris: Gallimard.
BETTINZOLI, ATTILIO. 2002. La coscienza spietata. Studi sulla cultura e la poesia di Clemente Rebora 1913-1920. Venezia: Marsilio.
D’ANGELO, ROSETTA. 2017. In: La grande guerra di Clemente.Itinerarium Poësis in Deum. Roma: Studium.
FONTANA, LAURA. 2010. "Memoria, trasmissione e verità storica", in Il paradosso del testimone
(a cura di Daniela Padoan). Rivista di Estetica, n.s. 45, 3/2010.
MACRÍ, ORESTE. 1998. "La poesia di Rebora nel secondo tempo o intermezzo (1913-1920) tra i Frammenti lirici e le Poesie religiose", in La vita della parola. Studi su Ungaretti e poeti coevi. Bulzoni, Roma: Bulzoni.
MALAGUZZI, DARIA. 1968. In Clemente Rebora, Mania dell’eterno. Lettere e documenti inediti 1914 – 1925. Milano: All’insegna del pesce d’oro.
PANZINI, ALFREDO. 2014. Diario sentimentale della guerra. Bologna: Pendragon. PARRAU, ALAIN. 1995. Écrire les camps. Paris: Belin.
PELLONI, ELENA. Tesi di laurea Memoria indiretta del lager negli scrittori della seconda e terza generazione. In www.morasha.it/tesi/plln/plln02.
REBORA, CLEMENTE. 1996. Lettere I (1893 – 1930) (a cura di Margherita Marchione, prefazione di Carlo Bo). Roma: Edizioni di Storia e Letteratura.
-------------------------------. 2006. Diari spirituali (1929-1956) (a cura di Giulia Raboni). In L’ospite ingrato, IX, 2, giugno-dicembre.
-------------------------------. 2008. Tra melma e sangue. Lettere e poesie di guerra (a cura di Valerio Rossi. Novara: Interlinea.
-------------------------------. 2009. Frammenti di un libro sulla guerra (a cura di Matteo Giancotti).
Genova: San Marco dei Giustiniani.
------------------------------. 2015. Poesie, prose e traduzioni. Milano: Mondadori.
TESIO, GIOVANNI. 2008. "Ove la guerra è più torva. Appunti di lettura per le Poesie Sparse", in Clemente Rebora, Tra melma e sangue. Lettere e poesie di guerra (a cura di Valerio Rossi). Novara: Interlinea.
VALLI, DONATO. 1999. "Lettura delle prose liriche", in Le prose di Clemente Rebora. Venezia: Marsilio.